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Tessera del tifoso (credit card: obbligo illegittimo)

Ultimo Aggiornamento: 18/12/2011 14:32
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Tra banche, marketing e controllo sicuritario
Tessera del tifoso. Tra banche marketing e controllo sicuritario.
Fabio Polese intervista Maurizio Martucci
da: http://www.mirorenzaglia.org/?p=14543


Ci siamo quasi o, ci dovremmo essere. All’inizio della stagione calcistica 2010/2011 dovrebbe partire la tanto decantata “Tessera del Tifoso”. Tanto si è sentito e tanto si è scritto, ma, nonostante questo, la tessera viene ancora descritta dai più come una semplice affiliazione alla propria squadra del cuore. Nei miei precedenti articoli[1] avevo segnalato alcune delle nefandezze che questa tessera proponeva allo scopo di mantenerci in linea con la società del consumo e del controllo nella quale viviamo. Il Dott. Maurizio Martucci, giornalista e autore di diversi libri[2], ha segnalato, attraverso numerosi articoli, un’ulteriore e interessantissima falla di questa tessera, il micro-chip a tecnologia Radio Frequency Identification (RFID). lo abbiamo incontrato e gli abbiamo posto qualche domanda.

Inizierei subito con il chiederle: quale differenza c’è tra la Tessera del Tifoso italiana e quelle già in uso nelle altre nazioni europee?

La differenza è sostanziale, oltre che di genesi.
All’estero
la tessera del tifoso è esattamente il contrario del nuovo ‘Modello Italia’
voluto dal Ministro Maroni e dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.
In Germania, Portogallo, Spagna e Inghilterra la tessera del tifoso non è obbligatoria ma facoltativa. Viene vissuta come un privilegio, non come un’imposizione calata dall’alto. E non é necessaria per abbonarsi allo stadio. Non è una carta di credito e nemmeno una carta ricaricabile. Le carte al consumo col brand di banche o circuiti di intermediazione finanziaria, American Express, MasterCard o Visa sono ben altro. Ad esempio Chelsea e Liverpool offrono ogni anno delle vere e proprie ‘Priority Card’, cioè carte di priorità, delle membership card per avere il diritto di prelazione all’acquisto dei biglietti prima di altri tifosi. E’ una fidelizzazione attiva del fan alla vita del club: più stadio vivi, più trasferte fai, prima degli altri puoi prenotare il tuo posto per andare in trasferta a Birmingham o Manchester. E non c’entrano niente i gadget né le banche.
Non è una fidelizzazione necessariamente commerciale come in Italia, dove si parla forzatamente di sconti per stazioni di servizio dell’Autogrill o di merchandising. E poi, oltretutto, deve ancora essere presentato un ventaglio di servizi e prodotti. Pensate: stanno vendendo queste carte senza nemmeno informare il consumatore su quali offerte potrà contare: bel modo di fare marketing! [SM=x44452]
Farebbe inorridire ogni studente universitario alle prese con una progettazione di start-up, di lancio sul mercato di un nuovo prodotto. Ti dicono: “Tu intanto prenditela, poi ti diremo cosa farci!” [SM=x44457]
Nei paesi iberici invece la tessera del tifoso ti da diritto ad entrare davvero nel cuore del club: i tifosi di Barca, Benfica, Sporting e Real Madrid con queste carte ci eleggono pure il presidente, insomma entrano in prima persona nelle questioni decisionali.
Ti dicono: preferisci Florentino Perez o Laporta per la presidenza? Una tessera, un voto in assemblea.
Esattamente l’opposto dell’Italia, dove il tifoso sarà un soggetto passivo, forzato solo ad obbedire e pagare, a farsi mungere il portafogli con la scusa dell’amore per la maglia. Ma lo deve fare, sennò si scorda lo stadio! Sono certo di una cosa: se prima di iniziare questo tormentato programma avessero chiesto un parere preventivo ai tifosi, dicendo: “Abbiamo pensato questa carta. Si chiamerà Tessera del Tifoso. Siete favorevoli o contrari? La volete? Si o no?”. Immagino le risposte della gente. Un plebiscito. E invece non hanno chiesto niente a nessuno. Si sono armati e sono partiti. Ecco le conseguenze…

Chi potrà usufruirne e chi no? Ci saranno dei cittadini di serie A e dei cittadini di serie B proprio come i campionati di calcio nostrani?

Pensata come strumento di contrasto al fenomeno della violenza nel calcio, stiamo assistendo al più classico scarica barile, ad una sorta di politica nel nome di Ponzio Pilato. Le società se ne lavano le mani. Provate a chiedere ad un direttore di marketing di Serie A, B o Lega Pro se al momento della vendita della sua tessera del tifoso riuscirà a garantirvi l’incolumità fisica dentro e fuori lo stadio, in casa o in trasferta. Sai cosa ti diranno? “Non dipende da noi”. A no? E da chi deve dipendere? Eppure il contratto lo stipulate voi! Eppure negli stadi la sicurezza la garantiscono le società con gli steward, che sono loro personale interno! La discriminante è la legge: non c’è una legge dietro il programma tessera del tifoso, e ogni società adotta arbitrariamente le sue soluzioni. Ad uso e consumo privato, alla faccia del legislatore! Un’anomalia tipicamente italiana. Siamo alla deregulation: Modena, Cesena e Bologna la negano a chi ha dei carichi pendenti. Roma, Lazio, Samp, Varese e Figline hanno rispolverato una legge del 1956 che parla di diffida del Questore per dediti all’ozio, vagabondaggio, spaccio di droga, sfruttamento alla prostituzione. E che c’entra un foglio di via per questi reati col calcio? Tutti i club la vietano ai destinatari di DASPO e ai condannati per reati da stadio anche in primo grado. Ecco il punto: e se uno viene assolto in appello o in cassazione? Dov’è il garantismo e il presupposto di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio? Il TAR del Lazio si pronuncerà sull’incostituzionalità dell’art. 9 L. 41/07, magicamente sparito nel nulla dai contratti! Capitolo DASPO: chi c’è l’ha… già lo scorso anno non poteva comprare i biglietti nominativi e non entrava allo stadio. Dov’è la novità della tessera del tifoso? Siamo all’isterismo normativo… Il prossimo anno dovremmo chiederci se il nostro vicino di posto ha scontato una condanna per evasione fiscale, omicidio o pedofilia. E non per quale squadra tifa…

Ma non doveva servire solo per garantire di seguire la propria squadra nelle trasferte?


Si, ma guardiamo il precedente dell’ultimo Genoa-Milan: da Milano 371 milanisti avevano comprato i biglietti con regolare tessera del tifoso alla mano. Volete sapere qual è stata la loro garanzia? Nulla! Trasferta vietata e partita giocata con lo stadio a porte chiuse per problemi di ordine pubblico! A mio avviso la situazione potrebbe anche peggiorare. Perché per le prossime trasferte molti potrebbero evitare il settore ospiti, mischiandosi nelle tribune o nelle curve confinanti. Con quali caotiche conseguenze? Si tornerebbe ad una condizione tipica degli anni ’80, quando i tifosi avversari erano a contatto con quelli di casa. E intorno c’era il cordone della Polizia a sorvegliarli. E’ già successo a Siena-Roma. Si pensa di risolvere un problema e se ne creano altri. Come il tira e molla della coperta. Coprire da una parte per scoprirne un’altra. Per cose di questo tipo sono successi l’Heysel e le morti di Filippini, Di Maio…

Come mai una semplice tessera che, come dicono, servirebbe semplicemente alla fidelizzazione con il proprio club ha bisogno di un codice IBAN (International Bank Account Number) e di un relativo contratto con la banca di turno?


Non è proprio così. Sapendo che non potevano imporre l’apertura di milioni di conti correnti bancari ex novo ai tifosi di calcio italiani, si sono limitati a realizzare carte ricaricabili, tipo bancomat al possessore, cioè spendi moneta elettronica finché ci ficchi dentro moneta cartacea. E’ il paradiso delle banche: liquidità in cambio di virtualità! Statistiche alla mano, è un mercato potenziale di circa 4 milioni di nuove tessere del tifoso, cioè di circa 4 milioni di nuove carte ricaricabili da attivare dall’oggi al domani. Ogni operazione, tipo una ricarica o una movimentazione standard, costa in media 1 euro. Ogni carta, cioè ogni tessera del tifoso venduta, in media costa 10 euro. Moltiplicate per 4 milioni di clienti… e il conto totale è presto fatto. E le statistiche dicono che ogni carta ricaricabile fa in media tra le 12-14 movimentazioni annue. Almeno siano onesti: parlino apertamente di tessera del tifoso esclusivamente per una fidelizzazione economica. Perché di per sé il tifoso nasce già fedele. Ma a loro interessa legarlo economicamente, non affettivamente….

E la privacy? E Il micro-chip a tecnologia Radio Frequency Identification?

E’ un micro-chip che memorizza dati, localizzandoli anche geograficamente, canalizzandoli dentro un data base a disposizione di Club, società emettitrici delle carte (ad esempio la Lazio ha la carta con Poste Italiane) e società convenzionate agli sconti (poniamo ad esempio Autogrill). Un data base su cui fare marketing 365 giorni l’anno! Entri in quel circuito… ed è fatta! Ti arrivano sms, newsletter, promozioni, opuscoli pubblicitari…. Già nel 2005 il Garante della Privacy metteva in guardia sulle criticità di questo RFID. Tranne pochissime eccezioni, il Sassuolo ad esempio, tutti gli altri contratti dei club che ho potuto esaminare, nemmeno riportano la sigla della tecnologia a radio frequenza e neanche le disposizioni di privacy che invece il Garante dice di richiamare in modo scrupoloso, nero su bianco. Come mai? So che l’Associazione in Difesa dei Consumatori Sportivi vuol ricorrere al Garante per denunciare questa violazione dei diritti. E FederSupporter ha fatto lo stesso per la questione dell’autocertificazione nell’atto di richiesta della card: vuole da FIGC e Lega Calcio una moratoria per non far passare migliaia di nominativi al vaglio della black list delle Questure, con quello che ne seguirebbe come appesantimento burocratico e svilimento dell’efficienza della pubblica amministrazione. Altrimenti l’autocertificazione a che serve? Va bene per avere un certificato di nascita dal mio comune ma non va bene per andare allo stadio?

Viviamo in una società dedita al controllo, alle mistificazioni e ai guadagni dei più, crede che prima o poi possa esserci una tessera anche per andare al cinema o… semplicemente per uscire di casa?

Dipende dai numeri, dai fatturati e dai trust, cioè dai blocchi di interesse economico e finanziario che si creano intorno ad un determinato fenomeno sociale. Dico per ridere e sdrammatizzare: se qualcuno brevettasse l’aria che respiriamo ogni istante, state certi che nascerebbe un mercato vergine per vendere l’aria a milioni di abitanti/clienti su tutto il pianeta! Oggi tutto è in vendita, anche pezzi di luna! Dagli anni ’80 in poi, il calcio è diventato preda di politiche capitalistiche sfrenate. Si è partiti con gli sponsor sulle maglie, poi con le multinazionali e con l’avvento delle pay-tv c’è stata un’accelerata improvvisa: l’ingresso delle banche nel ‘segmento tifosi’ credo sia nient’altro che il proseguo di questa strategia apolide consumeristica che sta traghettando la figura del tifoso semplice e spontaneo in quella di consumatore di servizi e prodotti. E’ uno stravolgimento dell’anima, uno smacco alla passione genuina e all’estemporaneità di chi sin da ragazzino soffriva per i colori della propria amata squadra. Domani tutto sarà prevedibile, tutto tracciabile, controllabile. Nulla avverrà più per caso. Mi torna alla memoria il periodo tra la fine del ‘700 e l’800, quello della lotta sulla visione del mondo che portò allo scontro illuministi e romantici. Oggi siamo arrivati alla tecnocrazia, alla sperimentazione di innovativi strumenti di controllo di massa. I tifosi delle curve si contrappongono a questo disegno con l’innato naturalismo delle espressioni aggregative libere e non condizionate…

Secondo lei, entrerà in vigore puntuale con l’inizio del campionato 2010/2011?

Non so, forse si, forse no. Già abbiamo assistito a 2 precedenti slittamenti. Non c’è 2 senza 3! Scherzi a parte… sono sicuro di una cosa: sin dalla prima di campionato ci saranno grosse anomalie e molte disparità in Italia. In questi giorni il Ministro Maroni ha mandato un segnale preciso ai club inadempienti: “Chi è senza tessera del tifoso, ne pagherà le conseguenze!” Beh… guardiamo proprio alle conseguenze, cioè alle spese: la gran parte degli stadi sono comunali. Molti Comuni hanno le casse prosciugate e i conti in rosso. Non sanno come far fronte alle spese per comprare tornelli, i lettori contactless per vagliare i micro-chip a RFID e nemmeno sono stati costruiti i tanto sbandierati varchi di accesso privilegiati. Su 132 società tra A, B e Lega Pro, ad oggi almeno il 75-80% non ha ancora la tessera del tifoso. E molti stadi non sono a norma.
Quindi? Come la mettiamo? A meno di un clamoroso miracolo all’italiana nei mesi feriali di luglio e agosto, immagino ad esempio i tifosi di Milan e Varese che avranno le loro tessere del tifoso e quelli di Bari e Rimini che saranno senza… Staremo a vedere. Aveva ragione Franco Battiato: “Povera Patria…”

[1] http://fabiopolese.splinder.com/post/21520133/la-tessera-del-tifoso-e-le-banche da Free Press Perugia, 17 Ottobre 2009 e http://fabiopolese.splinder.com/post/21352894/perche-bisogna-dire-no-alla-tessera-del-tifoso da Rinascita 26-27 Settembre 2009.

[2] Maurizio Martucci, 11 Novembre 2007, l’uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica, Roma, Sovera Multimedia, 2008, Maurizio Martucci, Cuore tifoso. Roma-Lazio 1979, Un razzo ha distrutto la mia famiglia, Gabriele Paparelli racconta, Roma, Sovera Multimedia, 2009, Maurizio Martucci, Cuori Tifosi. Quando il calcio uccide, i morti dimenticati degli stadi italiani, Milano, Sperling & Kupfer, 2010, Maurizio Martucci, Football Story. Musei e mostre del calcio nel mondo, Firenze, Edizioni Nerbini, 2010.

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04/07/2011 00:38

a stagione conclusa......qualcuno ne ha percepito i meriti?? frequentando lo stadio sinceramente ho notato solamente due cose:
-stadi più vuoti (mica si volevano riportare le famiglie allo stadio???)
-prezzi di biglietti e abbonamenti sempre più alti (sempre per riportare le famiglie allo stadio..........certo in 4 con un centinaio di euro te la cavi, ma non è proprio un'occasione)

le famiglie prima del caro-biglietti ci venivano allo stadio, e per i bambini (checchè ne dicano ministri, questori e "giornalisti", lo stadio era un posto frequentabile, ora non più ma per altri fattori).
che dire poi della farsa degli ingressi separati per tesserati e non, che vengono convogliati oltre i tornelli nello stesso settore?

o del crimine di costringerci a sottoscrivere un contratto economico con una banca per una stupida prepagata?? (che peraltro personalmente non verrà mai attivata come tale).





ah già...........tutto in nome del fantomatico "modello inglese".....diamoci una svegliata. la violenza e gli scontri non si prevengono vietando di stare in piedi o di portare bandiere o striscioni allo stadio.
oltretutto sono aumentati i contatti tra tifoserie all'interno degli stadi, dovuti all'acquisto di biglietti di altri settori in stadi che non prevedono "lo smistamento-farsa".
se si cercava davvero di arginare la violenza(che era in netto calo prima di sta menata) non ci si è riusciti...e in alcuni casi la si è creata.
si è riusciti invece benissimo a fare gli interessi di banche e pay tv.

sono amareggiato.
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04/07/2011 19:47

Re:
sertytoliz, 04/07/2011 00.38:

a stagione conclusa......qualcuno ne ha percepito i meriti?? frequentando lo stadio sinceramente ho notato solamente due cose:
-stadi più vuoti (mica si volevano riportare le famiglie allo stadio???)
-prezzi di biglietti e abbonamenti sempre più alti (sempre per riportare le famiglie allo stadio..........certo in 4 con un centinaio di euro te la cavi, ma non è proprio un'occasione)

le famiglie prima del caro-biglietti ci venivano allo stadio, e per i bambini (checchè ne dicano ministri, questori e "giornalisti", lo stadio era un posto frequentabile, ora non più ma per altri fattori).
che dire poi della farsa degli ingressi separati per tesserati e non, che vengono convogliati oltre i tornelli nello stesso settore?

o del crimine di costringerci a sottoscrivere un contratto economico con una banca per una stupida prepagata?? (che peraltro personalmente non verrà mai attivata come tale).





ah già...........tutto in nome del fantomatico "modello inglese".....diamoci una svegliata. la violenza e gli scontri non si prevengono vietando di stare in piedi o di portare bandiere o striscioni allo stadio.
oltretutto sono aumentati i contatti tra tifoserie all'interno degli stadi, dovuti all'acquisto di biglietti di altri settori in stadi che non prevedono "lo smistamento-farsa".
se si cercava davvero di arginare la violenza(che era in netto calo prima di sta menata) non ci si è riusciti...e in alcuni casi la si è creata.
si è riusciti invece benissimo a fare gli interessi di banche e pay tv.

sono amareggiato.



Sono d'accordo con te, ed Elven ti può testimoniare la situazione surreale cui abbiamo assistito a Udine la prima giornata di campionato, dove ci siamo incontrati per caso: lui abbonato dell'Udinese e io in trasferta con il Genoa.

I pochi che avevano già la tessera del tifoso in mano a fine agosto sono stati spediti nella curva ospiti, io e una mia amica che non l'avevamo ancora ricevuta per posta e tutti quelli che si sono rifiutati di fare la tessera (vale a dire buona parte degli ultras) siamo stati mandati in un settore laterale insieme ai tifosi di casa!
Grazie al cielo non è successo niente, anche perché tra le due tifoserie c'è rispetto reciproco da oltre vent'anni, ma qualche tensione c'è stata, anche legata al modo di stare allo stadio (a Genova siamo abituati a stare in piedi, a Udine erano tutti seduti).

Il risultato serio che è stato ottenuto è quello di creare una spaccatura tra "tesserati" e "non", alcune società come il Genoa hanno permesso a chi non vuole fare la tessera di "congelare" l'abbonamento e utilizzarlo come prelazione per acquistare biglietti delle partite casalinghe ma credo sia un escamotage che avrà vita breve: presto ci sarà il "dentro o fuori" ed è probabile che gli ultras rimarrano fuori dagli stadi: questo è l'obiettivo non di Maroni, che è solo un pupazzo manovrato da altri, ma delle dirigenze dei grandi club che vogliono ottenere uno dei risultati ottenuti dal modello inglese, ossia cambiare la composizione sociale del pubblico espellendo proletari e working class e privilegiando i borghesi benestanti (il rincaro dei biglietti va in questa direzione, un abbonamento dell'Arsenal costa come uno scooter) senza farsi carico degli oneri in capo ai club inglesi, ossia ammodernamento degli stadi e vigilanza privata.

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08/08/2011 09:04

Non capisco una cosa.

Ma se c'è il posto a sedere, perchè cazzo volete restare in piedi?

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Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

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il tobas, 08/08/2011 09.04:

Non capisco una cosa.

Ma se c'è il posto a sedere, perchè cazzo volete restare in piedi?




Indelicato:
potrebbero soffrire d'emorroidi, o praticare intense attività sessuali differenti dalle tue... [SM=x44464]


Comunque, tornando agli ultimi sviluppi di cronaca:

Il Consiglio di Stato dichiara illegittima la tessera del tifoso per quanto concerne l'obbligatorietà del collegarle a carte di pagamento:

Tessera del tifoso, chiarimenti sulla recente sentenza del Consiglio di Stato
Venerdì 16 Dicembre 2011

In riferimento alla recente decisione con la quale il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da alcune associazioni di consumatori avverso l’Ordinanza di archiviazione del TAR del Lazio riferita alla obbligatorietà di sottoscrizione di una carta di pagamento/credito con la tessera del tifoso, si precisa che la citata sentenza non inficia in alcun modo il programma “tessera del tifoso”.

La pronuncia del Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale, infatti, si limita a censurare in linea di principio l’inscindibilità tra il rilascio della tessera del tifoso, istituita per finalità di prevenzione generale in funzione di una maggiore sicurezza negli stadi, e la sottoscrizione di uno strumento di pagamento bancario.

La sentenza fa pertanto riferimento solo a detto ultimo caso, quindi solo allorquando le società sportive hanno richiesto per il rilascio della tessera la sottoscrizione della carta di pagamento.

Non interessa quindi la società del “Giulianova Calcio” i cui tifosi dovranno avere perciò la tessera se vogliono recarsi in trasferta.

Fonte

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16/12/2011 22:54

Re:
il tobas, 08/08/2011 09.04:

Non capisco una cosa.

Ma se c'è il posto a sedere, perchè cazzo volete restare in piedi?




Prova a sederti su un seggiolino del Ferraris: a malapena ci sta una top model anoressica.
E poi la partita in gradinata Nord, come in altri stadi, si è sempre vista in piedi, fa parte del DNA della tifoseria, da seduti si patisce molto di più la tensione.

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18/12/2011 14:32

Re: Re:
Avadoro, 04/07/2011 19.47:



Sono d'accordo con te, ed Elven ti può testimoniare la situazione surreale cui abbiamo assistito a Udine la prima giornata di campionato, dove ci siamo incontrati per caso: lui abbonato dell'Udinese e io in trasferta con il Genoa.

I pochi che avevano già la tessera del tifoso in mano a fine agosto sono stati spediti nella curva ospiti, io e una mia amica che non l'avevamo ancora ricevuta per posta e tutti quelli che si sono rifiutati di fare la tessera (vale a dire buona parte degli ultras) siamo stati mandati in un settore laterale insieme ai tifosi di casa!
Grazie al cielo non è successo niente, anche perché tra le due tifoserie c'è rispetto reciproco da oltre vent'anni, ma qualche tensione c'è stata, anche legata al modo di stare allo stadio (a Genova siamo abituati a stare in piedi, a Udine erano tutti seduti).

Il risultato serio che è stato ottenuto è quello di creare una spaccatura tra "tesserati" e "non", alcune società come il Genoa hanno permesso a chi non vuole fare la tessera di "congelare" l'abbonamento e utilizzarlo come prelazione per acquistare biglietti delle partite casalinghe ma credo sia un escamotage che avrà vita breve: presto ci sarà il "dentro o fuori" ed è probabile che gli ultras rimarrano fuori dagli stadi: questo è l'obiettivo non di Maroni, che è solo un pupazzo manovrato da altri, ma delle dirigenze dei grandi club che vogliono ottenere uno dei risultati ottenuti dal modello inglese, ossia cambiare la composizione sociale del pubblico espellendo proletari e working class e privilegiando i borghesi benestanti (il rincaro dei biglietti va in questa direzione, un abbonamento dell'Arsenal costa come uno scooter) senza farsi carico degli oneri in capo ai club inglesi, ossia ammodernamento degli stadi e vigilanza privata.




Come ben sai concordo anche io, la tessera del tifoso è una cagata pazzesca. Contro la Fiorentina per motivi di sicurezza hanno preso tutti gli abbonati dell'udinese di quel settore ed a partita in corso li hanno fatti spostare in un altro siccome gli ultras viola erano in mezzo ai tifosi di casa e cominciava qualche battibecco, con conseguenza che tutti erano accalcati nelle vie di fuga e spingevano per cambiare settore. E per fortuna che si era in qualche centinaio, altrimenti si rischiava che qualcuno si facesse male davvero. Prima di questa tessera idiota gli stadi erano luoghi più sicuri

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And love was there in vain, PROFOUND and deep but traced with pain - too early for a child of TEN
Loving the pure and sane he sought the goddess unstained - watching them turn to flesh again
HUNGRY for both the PURITY and SIN
Life seemed to him merely like a GALLERY of how to be
And he was always much more HUMAN than he wished to be
But there is a LOGIC to his world, if they could only see
(Pain of Salvation - Beyond the pale)
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