"I secoli della storia della Chiesa sono così zeppi di
colpe umane d'ogni genere, da renderci ben comprensibile la terrificante visione di
Dante,
il quale vide assisa sul carro trionfale della Chiesa
la grande meretrice babilonese;
e da render giustificabili ai nostri occhi le tremende parole del Vescovo parigino
Guglielmo d'Alvernia (del secolo XIII),
il quale riteneva che chiunque osservasse la depravazione della Chiesa, dovesse allibire dallo spavento:
"Essa ormai non è più la sposa, bensì un mostro d'orrendo aspetto e di selvaggia belluinità...".
Al pari della santità, anche la cattolicità della Chiesa ci appare quanto mai problematica.
La tunica inconsutile del Signore è tutta strappata e contesa fra diversi partiti;
l'unica chiesa è frazionata in tante chiesuole, ognuna delle quali accampa più o meno insistentemente la pretesa di essere l'unica in regola.
Sicché oggi la Chiesa è divenuta per molti l'ostacolo principale che impedisce loro l'accesso alla fede.
Non sono più capaci di vedere in lei altro che l'ambizione di potenza umana,
scorgendovi solo il piccolo teatro di operazioni in cui si agita un gruppo di uomini
i quali, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, danno per lo più l'impressione di ostacolare la marcia al vero spirito del cristianesimo."
Saggio di teologia "Introduzione al Cristianesimo" del 1968, Joseph Ratzinger, pagg. 280-281.
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.