Il “processo” alla Juventus da parte della UEFA per le presunte violazioni del Fair Play finanziario è ancora alla fase di investigazione, ma vale la pena fare un po’ di chiarezza su cosa succederà da qui alle prossime settimane/mesi. Innanzitutto una semplice notizia, anzi due: in primis è che una tra Juventus o Fiorentina, nella prossima Conference League, ci sarà. La seconda è il dibattimento sui bianconeri non è ancora cominciato; e i tempi sembrano lunghi. Metà luglio, almeno. Questo lo scenario sul processo interno di Nyon. Un timing che dovrà permettere alla stessa UEFA di completare la lista delle squadre iscritte al sorteggio dei playoff di Conference (il 7 agosto).
I fatti fin qui
Il dossier Juve è molto complesso. L’UEFA ha chiesto alla procura di Torino e alla FIGC tutti i documenti che sono stati prima tradotti e poi studiati dagli inquirenti. Migliaia e migliaia di pagine. I colloqui tra Torino e Nyon sono cominciati da tempo, ben prima della rinuncia alla Superlega, ma si tratta soprattutto di questioni procedurali. Non si è ancora entrati nel merito. Conclusa la fase investigativa si passerà a quella dibattimentale: soltanto allora il club bianconero potrà dialogare con il giudice che segue il caso alla UEFA e che preparerà il rapporto finale. Completata anche la seconda fase, il giudice farà la sua proposta al club che ha il diritto di opporsi, contestare i temi, chiedere modifiche. Quindi, la proposta finale andrà ai giudici per la decisione.
UEFA Europa Conference League
Conference League, escluso l'Osasuna: "UEFA forte coi deboli e debole coi forti"
23/06/2023 ALLE 19:22
Le prospettive: multa, squalifica e niente settlement
Ancora presto per ipotizzare scenari definitivi, che dipendono ovviamente dall’ammontare delle violazioni e anche da come sarà valutato il comportamento della Juve. I bianconeri hanno firmato con la UEFA, a fine 2022 un accordo triennale, un cosiddetto “settlement agreement”. Il settlementè un percorso meno punitivo per i club, a patto però che gli obiettivi siano raggiunti e che le dichiarazioni siano corrette. Nel caso specifico della Juventus, la punizione globale (multa di 23 milioni) è stata ridotta ad appena 3 milioni. Il mancato raggiungimento degli obiettivi comporterà sicuramente un aumento della multa, da 4 fino ai 23 milioni totali, cioè senza più sconto; più i soliti limiti alla rosa e al mercato. Da valutare però, potenzialmente, c’è anche uno scenario peggiore. Se il giudice UEFA che si occupa del caso Juventus dovesse considerare molto gravi le violazioni, potrebbe dichiarare nullo il “settlement agreement” firmato dai bianconeri stessi con Nyon: si arriverebbe così a una sanzione senza “trattativa”.
Coppe sì, coppe no: un anno o più, la Juve e l’eventuale passaggio dal TAS
Si era diffusa la voce che la Juventus, non proprio entusiasta di disputare una competizione “minore” come la Conference League, avrebbe potuto rifiutare la partecipazione. Un’eventualità remota e autolesionista. Un club che rifiuti di partecipare alla coppa per la quale s’è qualificato rischia infatti una multa; e insieme a quella anche conseguenze per la federazione cui appartiene. Questa insomma non è un’ipotesi reale.
Casomai, questo fatto: esiste la possibilità che dialogando col giudice, la Juventus capisca che la squalifica di un anno sia una prospettiva realistica e quindi la accetti senza opporsi. Il buon senso suggerisce che, in presenza di una squalifica di un anno, e la prospettiva di “saltare” solo la Conference, la Juve non vada al TAS di Losanna, organo al quale si può appellare dopo la decisione della UEFA. Discorso diverso in caso di un’esclusione più pesante, dai due anni in su: questa precluderebbe un’eventuale Champions nel caso di arrivo tra le prime quattro nella stagione alle porte; e che spingerebbe ovviamente la Juventus a rivolgersi ai giudici di Losanna (la Cassazione dello sport europeo).
Capitolo Mondiale per Club
Il discorso sulla Conference sì o no s’incrocia con il ricchissimo Mondiale per club che debutta nel 2025:
la prima edizione, adesso è ufficiale, si svolgerà negli USA. Qualcuno teme che non partecipare alla Conference sia un problema perché al Mondiale si qualificano le 4 ultime squadre campioni d’Europa e le 8 con il miglior ranking UEFA.
Ma non è così. Vale soltanto il ranking conquistato in Champions: i risultati nelle altre due coppe (Europa League e Conference) non entrano nel conto, quindi la Juventus non aggiungerà in ogni caso punti nella stagione alle porte 2023-24. La Juventus a oggi è proprio ottava nel ranking UEFA generale (
qui), che però è calcolato appunto su
tutte le competizioni UEFA nei precedenti 5 anni.
Il ranking “puro” di Champions che verrà preso per la qualificazione al Mondiale per club non è ancora chiaro da questo punto di vista, così come il periodo storico su cui viene calcolato: uno, due, tre, cinque anni? A ogni modo uno scenario che si capirà in futuro, ma da questo punto di vista la Juventus dovrà seguire la concorrenza anche di Inter, Milan e Napoli, che nell’ultima stagione di Champions League hanno fatto molta strada. Una storia, insomma, quest’ultima, a cui i bianconeri si dovranno approcciare più avanti. A oggi, il tema imminente, resta il futuro nelle coppe per il prossimo anno o due.